Teatro

Rete Teatrale Aretina: Festa della Toscana 2009

Rete Teatrale Aretina: Festa della Toscana 2009

Tra le numerose associazioni, comuni e province e gli oltre 700 eventi organizzati per le celebrazioni per la Festa della Toscana c'è anche la Rete Teatrale Aretina con un doppio appuntamento. Domani sera, sabato 28 novembre, a Bibbiena andrà in scena ai Giardini pensili lo spettacolo “Mi chiamo Dino e sono elettrico”, spettacolo di Teatro danza ispirato all’opera ed alla biografia di Dino Campana. Sempre domani sera alle 21,15 a Bucine appuntamento invece con “La ballata degli stupidi amori”, spettacolo di tra teatro e acrobazie.

Per celebrare l'anniversario dell'abolizione in Toscana della pena di morte (30 novembre 1786), Bibbiena porta in scena uno spettacolo di teatro, danza e video-arte per raccontare la vita del poeta Dino Campana. Prodotto dalla compagnia Giardino Chiuso di San Gimignano con l’azione teatrale scritta dal traduttore, poeta, romanziere e saggista senese Attilio Lolini, il testo è tratto dal romanzo di Sebastiano Vassalli “La notte della cometa” (Einaudi – 1984). In scena viene portata la vita del "poeta matto" Dino Campana, quella nuda e vera, che sfata i luoghi comuni e, soprattutto, le menzogne sparse a piene mani sul grande poeta marradese, probabilmente l'artista più perseguitato del suo tempo. La biografia scritta da Vassali, su veri documenti, scatenò clamorose reazioni, e non pochi s'impegnarono per screditare il romanzo di Dino Campana". “La storia del poeta pazzo - come scrive Vassalli - è una storia italiana che ha al suo centro la famiglia e che si arricchisce di altri connotati, diventa un concentrato di storie italiane tra ottocento e novecento. Ci sono dentro l'emigrazione, i manicomi, le avanguardie artistiche - letterarie, i casini e l'emancipazione femminile, l'interventismo e la grande guerra. L'azione teatrale si concentra, in modo particolare, sugli anni di Campana passati nel manicomio di Castel Pulci (dove morirà) e su uno dei suoi persecutori più accaniti, lo "psichiatra Pariani", un vero mostro da collocare accanto alla madre del poeta, Fanny. Il medico Pariani, con le sue follie sulla psicanalisi e sulle cure "mediche" della follia (tra cui l’uso delle scariche elettriche) è uno dei personaggi più rilevanti del lavoro. “La peculiarità immaginifica della drammaturgia – spiega il regista Tuccio Guicciardini - permette di allineare suggestioni lontane tra loro, innescando così un meccanismo che porta al “sogno” e ad una rappresentazione concreta della follia”. La compagnia “Giardino Chiuso” sviluppa da anni la sua ricerca sull'interdisciplinarità dei linguaggi. Il lavoro sarà interpretato da attori, danzatori e un video artista.

Sempre nell'ambito delle celebrazioni della Regione Toscana il Teatro Comunale di Bucine presenta invece lo spettacolo “La ballata degli stupidi amori” che andrà in scena sempre domani alle 21,15. Lo spettacolo inizia con una ballata popolare coinvolgente, la quale lascia spazio alla tristezza di una donna nella vita domestica fatta di faccende e doveri, poi la ribellione e la femminilità espressa in un flamenco passionale pieno di rabbia. Infine, una fuga su tessuti aerei, dove un'acrobatica danza lascerà gli spettatori con il naso all'insu. In scena un tessuto rosso, la storia di un amore, di una quotidianità tragicomica, litigi, tradimenti, fughe e serenate, il tutto raccontato come in un musical, dove il testo è sostituito dalle canzoni, gli oggetti da mimo e rumoristica, dove atmosfera ed emozioni dei protagonisti cambiano continuamente. Protagonisti Claudio Alejandro Corona, cantautore-attore venezuelano e Giulia Odori, acrobata-ballerina diplomata alla scuola di circo Flic di Torino, insieme a loro la “Banda Improvvisa”.